domenica 15 dicembre 2013

Acido Lattico - Il Domenicale #34

 MEDIO ORIENTE - ARAFAT MI FA UNA PIPPA



Il conflitto arabo-israeliano è uno dei problemi apparentemente irrisolvibili dell'ultimo secolo, subito dopo le pubblicità di Panariello e Incontrada. Si sono susseguiti governi, leader carismatici, fazioni politiche ma mai nessuno è riuscito a trovare un accordo definitivo che avesse tra le clausole la cittadinanza onoraria per Saviano. La segregazione di un popolo, il continuo tentativo di rappresaglia del popolo sottomesso, le rivendicazioni degli attentati e le operazioni di sterminio militare si ripetono quasi ciclicamente:"Caro passa dal supermercato a comprare gli assorbenti, mi sono arrivate le cose. Ah e ricordati di lanciare due razzi su Tel Aviv". Che a trattare fosse Arafat, l'Olp, Netanyahu, Sharon, Hamas, Abu Mazen, Clinton o Razzi nulla cambiava: 10 morti israeliani, 300 palestinesi (se le cifre restano così basse, difficilmente faranno fuori il popolo arabo in meno di 1000 anni).

Eppure la soluzione è semplicissima: basterebbe affidare un programma televisivo pomeridiano a Barbara D'Urso e il gioco sarebbe fatto. Ogni giorno 2 ore di interviste ai familiari delle vittime palestinesi e ai vicini di casa dei soldati israeliani, con facce tristi alla bisogna, espressioni tremanti, sguardi umidi e domande imbarazzanti. Tutto condito da interventi di opinionisti affermati del calibro di 'quello' del Grande Fratello o Selvaggia Lucarelli o Cecchi Paone. Nel giro di un mese Hamas non ne potrebbe più delle comparsate in tv, Netanyahu ne avrebbe le palle piene dei primi piani del regista ed entrambi i popoli, finalmente, si unirebbero felici e contenti nel massacro dello studio televisivo.
L'indomani mattina gli israeliani isserebbero la bandiera dello Stato di Palestina, i guerriglieri di Hamas bacerebbero la Sacra Bibbia davanti al Muro del pianto, i bambini la smetterebbero di fare gli scudi umani e tornerebbero ad apprezzare i Teletubbies e le donne... no vabbè le donne continuerebbero a portare il burqa.

Restiamo umani. Ma non con la D'Urso.

(Fabio Bellacicco)