domenica 22 settembre 2013

Acido Lattico - Il Domenicale #24


BACK TO THE CONCORDIA


- Ehi, cosa pensi di fare con quell'arnese?
- Non posso spiegarti tutto ora, ma in poche parole devo cercare di curvare lo spazio-tempo su se stesso, a mo' di nastro di Moebius, e tornare indietro nel tempo.
- Ma è impossibile. E anche se ci riuscissi, arriveresti lì comunque a testa in giù. E poi perché?
- Devo impedire agli ingegneri di raddrizzare la Costa Concordia. Non hanno idea dei guai in cui si sono cacciati con quell'operazione.
- ... Guai? Costa Concordia? Ma di cosa stai parlando?
- Non ho molto tempo, ma cercherò di spiegarti brevemente. L'altra sera ero davanti alla tv e stavo guardando un episodio di Montalbano, era intitolato "Il cane di terracotta", e guarda caso su una mensola del mio salotto avevo proprio un bassotto di terracotta che mi era stato regalato da una zia di ritorno da un viaggio nell'Africa equatoriale. Avevo visto un documentario una volta e parlava proprio dei pigmei, un gruppo etnico di bassa statura che vive da quelle parti, e dei loro cani preferiti: i bassotti. Durante quel viaggio mia zia aveva conosciuto un pigmeo e si era follemente innamorata di lui, a tal punto da prolungare la permanenza nel villaggio di ben 3 settimane. La cosa strana è che durante tutto quel tempo trascorso lì, mia zia pare non sia mai venuta a contatto con dei bassotti, mandandomi totalmente in confusione riguardo la veridicità dei documentari. Nonostante ciò, di ritorno dalla vacanza cosa mi portò di regalo mia zia?
- ... Un bassotto di terracotta...
- Esatto. Lì per lì l'accaduto mi parve alquanto strano. Non riuscii a dormire tutta la notte pensando e ripensando alla strana coincidenza, ma i giorni passarono e mi dimenticai tutto. Quella sera però, proprio mentre guardavo la tv, il pensiero si invaghì nuovamente di me.
- Ok, eri rimasto turbato da questa vicenda, ma non riesco a cogliere il nesso con il raddrizzamento della nave e la necessità di tornare indietro nel tempo?
- Ora ci arrivo. Turbato nuovamente dalla stranezza di cui sopra, pensai di andare in camera mia e cercare disperatamente la confezione del regalo che mia zia mi portò dal viaggio. Fortunatamente mia madre tende a conservare ogni tipo di scatola per sconosciute future evenienze. Così, frugando tra quelle catalogate come "scatole regali ricevuti", trovai la confezione del cane di terracotta. Analizzai la scatola in cerca di qualche indizio e proprio mentre stavo per arrendermi, notai, sulla parte laterale destra, un bollino che mi ricordava qualcosa. Accesi internet e cercai. Dopo dieci minuti di forsennata ricerca cibernetica ecco la soluzione: Costa Crociere Concordia.
- ...
- Mia zia non era stata in vacanza nell'Africa equatoriale e non si era innamorata di un pigmeo autoctono come ci aveva raccontato, affatto, mia zia era partita in crociera e aveva conosciuto sulla nave un documentarista; ma dato che non voleva far sapere ai suoi parenti che aveva speso una fortuna per una vacanza di un mese intero su una imbarcazione tanto costosa, si era fatta suggerire una storia dal documentarista.
- Scusa, c'è qualcosa che non torna. Ma se tua zia non è mai stata in viaggio in Africa, non ha mai conosciuto i pigmei e la storia gli è stata raccontata dal documentarista, perché mai ti ha detto che lì non ha mai visto dei bassotti? Ma soprattutto: non capisco ancora cosa c'entri tutto ciò con i possibili guai in arrivo...
- Il fatto è che il documentarista di cui si era innamorata non era mica quello che aveva girato il documentario sui pigmei e sui loro cani bassotti, era un documentarista da quattro soldi che non era mai riuscito a vendere un suo prodotto neanche alle tv locali, perché "troppo sedentario". Quindi lui aveva inventato la storia tralasciando ogni riferimento ai bassotti africani, mandandola in confusione.
- Ora inizio a capire.
- Ecco, adesso capita che la stessa nave su cui segretamente era stata in viaggio per un mese mia zia si schianta contro uno scoglio, per mesi resta lì e poi un bel giorno gli italiani decidono di risollevarla pubblicizzando l'evento come "la più grande operazione di recupero navale mai tentata" e mandandola in onda per due interi giorni su ogni tipo di programma televisivo, stampa nazionale ed internazionale. Così mia zia, presa dai ricordi e dalla rabbia, impazzisce e decide di prenotare un viaggio in Africa equatoriale per andare a sterminare un intero villaggio di pigmei autoctoni, che si scopre non sapere minimamente cosa sia un bassotto, ma che se la cava molto bene con le fabbricazioni in terracotta. Affascinata dalle casualità, mia zia non uccide più nessuno, ma decide di aprire lì la produzione di bassotti di terracotta, che adesso sappiamo non essere assolutamente adatti a quell'habitat naturale, causando la proliferazione di zecche di terracotta mai viste prima, portatrici di una nuova peste. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, ovviamente, viene a sapere l'accaduto e scatena un putiferio contro la mia famiglia e per transitività verso l'Italia tutta. L'Africa intanto persiste nella produzione di bassotti di terracotta, diventando la prima esportatrice mondiale, aumenta a dismisura il proprio prodotto interno lordo fino ad essere la prima potenza economica mondiale. A quel punto decide di invadere dapprima l'Europa, ormai decimata dalla peste in seguito all'importazione dei bassotti di terracotta, e poi persino l'America. Così scoppia la Terza Guerra Mondiale che porta alla fine dell'umanità.
- Oh cazzo!
- Hai per caso del Travelgum per il viaggio?

(Fabio Bellacicco)