domenica 16 giugno 2013

Acido Lattico - Il Domenicale #12


 E VISSERO TUTTI...

C’era una volta qualcuno che faceva qualcosa. Questa cosa era una cosa importante infatti tanti altri qualcuno venivano in città solo per vedere quella cosa fatta dal qualcuno principale. E questo qualcuno, con tanta gioia nel cuore, voleva far vedere ad una qualcuna come riusciva ad essere il migliore nella cosa che sapeva fare, ma non ci riusciva mai, vuoi perché era troppo timido, vuoi perché il suo tentativo di approccio era bloccato da un qualcuno cattivo che non apprezzava questa cosa che il qualcuno buono sapeva fare così maledettamente bene. Quindi il cattivo escogitò un piano malefico, grazie anche all’aiuto di qualche sottoposto, che portò scompiglio nella vita del qualcuno buono finendo allontanato dalla popolazione che gli voleva bene (ma che in realtà voleva solo godere della luce riflessa del suo successo) e quindi anche dalla qualcuna su cui lui voleva far colpo. Insomma una catastrofe.
Il qualcuno buono non si perdette d’animo e iniziò a vagare per il mondo tra boschi, valle, vallate, colline, deserti, strade, città, paeselli, montagne, autostrade, cieli stellati, oceani, altri pianeti, finchè non incontrò qualcuno tipicamente molto strano e sempre in misura di due o superiori. Questi tizi, chiamamoli “qualcheduni”, dettero consigli meravigliosi al qualcuno buono e, tra una canzone e l’altra che fosse in lingua originale o riadattata con la voce di Phil Collins in italiano, il qualcuno si sentì pronto a rischiare la propria vita per riconquistare la sua amata e per sconfiggere il qualcuno cattivo. Senza mai pensare che se l’amata andava riconquistata, dopo una sua figura barbina davanti al paese intero, non era sto granché di amata.
Dopo un’ora di divertenti gag e miglioramenti nell’arte che il qualcuno già padroneggiava, con in sottofondo magari una musica allegra di un cantante attuale per teenager o un vecchio successo riadattato del passato, si arrivò allo scontro finale: il qualcuno buono contro il qualcuno cattivo.
La singolar tenzone fu ovviamente sproporzionata, come spesso accade. Perché il cattivo possiede sempre un esercito di galoppini che manco Satana all’inferno con tutti i diavoli, gli arcidiavoli ed i cornuti che ci sono può reggere il confronto. Ma, inspiegabilmente, e sempre grazie ad un fattore esterno ed astratto come la forza dell’amicizia, o il credere in se stessi, o la potenza dell’amore, o altre amenità varie che non contano come cartamoneta nel mondo moderno, il qualcuno buono vinse e l’altro subì una pesante umiliazione pubblica. Del tipo che prima veniva idolatrato e temuto da tutti e poi venne rinchiuso in gabbia come un canarino qualsiasi e soggetto al lancio di pomodori dai virgulti del paesello, città, regno o qualsivoglia agglomerato urbano.
La storia finì con un bacio tra il qualcuno buono, che aveva riportato in auge le sue quotazioni con gli altri villici, e la qualcuna che lui aveva sempre amato fin dal primo giorno e che da lì in poi, per non si sa qualsivoglia motivo diventa principessa.
E vissero tutti felici e contenti con tre orridi marmocchi urlanti e insopportabili che sarebbero poi diventati co-protagonisti in caso di successo tale da indurre gli sceneggiatori a farne un sequel.
Intanto sono dieci euri a testa per il 3D.
(Tentativo di cartone animato Disney)

(Davide Paolino)