Alfano si separa da Berlusconi. Ora
potrà finalmente farsi ricrescere i capelli. (Andrea Michielotto)
Rinascita Forza Italia, Berlusconi
desta panico tra i presenti: sguardo vuoto, difficoltà di parola,
frasi senza senso. Poi ha avuto anche un malore. (Radu Gabriel
Tanasescu)
Papa Francesco farmacista, distribuisce
la Misericordina: "Prima di usarla mettetevi in contatto con un
sacerdote". Quindi va assunta per via rettale? (Andrea
Michielotto)
Malore per Berlusconi mentre annuncia
la nuova formazione che si chiamerà "Forza...Nnngh!..."
(Augusto Rasori)
Hollande ha detto che non cederà sul nucleare all'Iran: "E
se poi un giorno si mettessero a fare esperimenti nucleari in
paradisi ambientali?" (Fabio Corigliano)
Rinasce Forza Italia, Berlusconi: "Alfano? Un figlio".
Deve aver finito le teste su cui giurare. (Silvio Perfetti)
Italiani tirano la cinghia: uno su due
compra solo l’essenziale. L’altro ha una figlia sotto i 15 anni.
(Massimiliano Zuntini)
Traduttore lattico
1. Calciomercato Inter, Thohir: "Messi?
Vediamo".
2. Calciomercato Inter, Thohir: “Messi? Vedete di
andare affanculo". (Mattia Uccheddu)
Notizie parallele
1) Quel bacio al poliziotto della ragazza No Tav.
Il casco del poliziotto tra le mani, occhi chiusi, e la ragazza No tav sorprende l’agente con un bacio.
È come se calasse il silenzio, fra i clangori di un corteo, i volti
d’ira e le paure. Il bacio è silenzio. Lei è una brunetta, un volto da
francesina, una disadorna frangetta di capelli, gli occhiali, un
orecchino punk, le mani sottili con cui accarezza il casco dell’agente
di polizia, che bacia sporgendo le labbra.
Lui ha un volto tenero, e socchiude gli occhi ancor più teneramente,
come se credesse davvero a quel bacio. Anche noi ci crediamo. La
manifestazione No Tav di ieri, lo spavento e la paura, vorremmo
racchiuderla in questa immagine, per quanto potesse essere stata
provocatoria, fermata da uno scatto fra l’odore acre dei fumogeni e gli
insulti beceri ai poliziotti, all’incrocio delle statale 25 con la 24, a
Susa. Ma le foto non hanno rumori. E non ci sono rumori, in quel bacio,
non ci sono urla, non ci sono insulti, non c’è rabbia, non c’è
nient’altro che questo respiro, come in tutti i baci del mondo, che sono
segni di pace, non solo di amore. Non sappiamo se questa foto diventerà
famosa come quella di Bernie Boston, dell’ormai lontano 21 ottobre
1967, a Washington, che vinse il Premio Pulitzer per aver fermato
l’immagine di un giovane con i capelli lunghi e la dolcevita cascante
che si metteva di fronte ai militari schierati per la marcia al
Pentagono contro la guerra del Vietnam e infilava dei fiori nelle canne
dei loro fucili.
Ci sono immagini che fanno storia. Quella di Jan Rose Kasmir, scattata
sempre lo stesso giorno nello stesso posto, 21 ottobre 1967 a
Washington, è diventata il manifesto del flower power movement. La fece
un fotografo francese, Marc Riboud e riprese Jan Rose mentre porgeva dei
fiori ai fucili puntati contro di lei dai militari in tenuta
antisommossa. La guerra del Vietnam sarebbe ancora continuata per tanti
anni. Kasmir aveva solo 17 anni, allora. Ritornò a fare la stessa cosa
nel febbraio 2003, questa volta contro l’attacco all’Iraq. Ma non ebbe
lo stesso effetto. Ci sono gesti e ci sono cose che hanno la stessa
spontaneità delle foto. È una questione di tempi e di effetti. In un
certo senso, questa immagine della Val Susa ce l’ha, se non fosse altro
per quegli occhi chiusi dell’agente di polizia, come se quel bacio lo
desiderasse davvero. Il bacio non è solo un incontro, uno sfiorare di
pelle.
Ieri, a Susa, erano in qualche migliaio a manifestare. C’era anche Turi
Vaccaro, che il 27 giugno 2011 venne fermato mentre benediceva la ruspa
che doveva infrangere le barricate di un presidio con delle teste
d’aglio. Un reparto di polizia ha seguito il corteo dall’autoporto di
Susa. E all’incrocio fra la statale 24 e la 25, mentre gli agenti erano
tutti schierati, due ragazze molto carine, una bionda e una bruna, si
sono avvicinate e hanno cominciato a distribuire baci sui caschi degli
agenti. Questo forse è stato il più tenero, perché è come se fosse stato
accettato.
Qui dentro, negli occhi chiusi dell’agente e in quelli coperti della
ragazza, la colonna sonora, fra le pulsazioni di un corteo, con le sue
urla, gli slogan, quell’odore della rabbia e della paura, per una volta è
davvero il silenzio. Poi, hanno ripreso a marciare. Gli altri hanno
continuato a insultare. Alla fine, Sandro Piano, presidente della
Comunità Val Susa, ha detto: «Quella di oggi è stata una manifestazione
civile e corretta. Di questo vi ringrazio». La politica ha sempre la sua
retorica. Forse è vero, forse no. Però questa immagine è senza parole. È
questo il suo bello. (17-11-13, lastampa.it)
2) "Il bacio al poliziotto? Uno sfottò, altro che pace"
La protagonista della foto simbolo della marcia No Tav di Susa ha dato
su Facebook la sua versione dopo esser finita nel mirino dei
contestatori della Torino-Lione: "Io odio le divise". (17-11-13,
repubblica.it/Augusto Rasori)